Pokèmen Men

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Tu-Sai-Chi-Sono
view post Posted on 16/11/2008, 23:26




PREMESSA: I personaggi e luoghi sono da me totalmente inventati tranne i Pokèmon che sono quelli di 1°, 2°, 3° generazione. I Pokèmon di 4° generazione non saranno usati. Gli unici Pokèmon inventati saranno Kikaias, Braixis, Kikaixis e Arenashi. Vi prego di essere generosi col giudizio xD E devo ancora finirlo.

Pokèmon Men


Capitolo 1

Taido



Eccola là: l’isola Tarnas detta anche Isola Nostalgia... qui vi hanno trovato la fine innumerevoli marinai. Ma la nostra storia comincia più all’interno dell’isola dove da una grotta si sentono risa folli:
-Ahahahaah!!! Finalmente la macchina è pronta e quegli idioti rimpiangeranno di avermi sbattuto fuori e avermi deriso. Buisa... BUISA!!! Dove sei piccolo ignorante topo...
-Qui, mio padrone- rispose Buisa, ma non era un umano qualunque, era basso e grassoccio, aveva i denti da topo e sulla parte superiore del corpo cresceva una fitta peluria viola, sopra il fondoschiena partiva una lunga coda viola attorcigliata, la cavia accorse dallo scienziato –Mi dica o grande Pai
-Stavolta- riprese Pai -proveremo con un pokémon volante. Mmm, che pokèmon scegliamo?... TROVATO: portami la pokè ball di Taillow
-Sì padrone- Buisa andò alla scrivania più vicina e aprì il primo cassetto: all’interno vi erano molte pokè ball e sotto ognuna una tessera con su scritto il pokèmon che vi alloggiava, Buisa prese quella segnata come Taillow e la portò al padrone, quest’ultimo la prese e si fermò pensieroso:
-Mmm... se fallirà un’altra volta dovresti ritrovarti piumato e con due ali... ahahah saresti ridicolo- Buisa si unì alla risata ma visibilmente preoccupato siccome il rischio era suo e non di quel professore mezzo pazzo. Eh sì, all’inizio gli sembrava fantastico poter avere le capacità di un pokèmon ma ad ogni tentativo il suo corpo mutava e ogni volta il professor Pai se la rideva.
Ormai però non poteva tornare indietro, s’infilò nella capsula a destra e il professore infilò la pokè ball in un tubo dove venne risucchiata con un leggero “pop” e così cominciò l’esperimento.
-Speriamo bene- sussurrarono Pai e Buisa quasi in coro e senza che uno si accorgesse dell’altro, Pai al computer leggeva frenetico e premeva i tasti della tastiera con una velocità incredibile: TRASMERIMENTO DATI DNA IN CARICAMENTO 3%.- Forza, muoviti!!! - TRASMERIMENTO DATI DNA IN CARICAMENTO 50%... 65%... 78%... 99%... ERRORE CARICAMENTO DATI. – Maledizione! – imprecò Pai – Proviamo mettendo un programma per visualizzare più DNA e speriamo che là dentro vada tutto b... COSA?! – ERRORE IRREVERSIBILE: PROSSIMA AUTODISTRUZIONE FRA 5... 4... – DAI!!! DAI!!! MUOVITI PESTE DI COMPUTER - 3... 2... – MALEDIZIONE !!! – 1... Pai cercò di fuggire ma fallì e raggi colorati di radiazioni vennero spinti lontano e in tutte le direzioni dall’esplosione che sommerse l’isola Tarnas quasi interamente e pian piano sempre più indeboliti questi “raggi” di radiazioni, invisibili all’occhio umano, raggiunsero la terraferma. Uno toccò Secciopoli, uno Vitelni, uno, addirittura, raggiunse Ballack, la capitale della regione Brennah, ma uno in particolare ci interessa, quello che arrivò a Dankan e si fermò sul giardino di una allegra famigliola dove si festeggiava la prima camminata di un neonato di nome Taido. Sembra incredibile, ma ciò che Pai ebbe fallito in 12 anni di ricerche, quell’esplosione che gli costò la vita servì ad avverare il suo sogno.


Capitolo 2

E’ tardi !!!



- Fratellone ...-
- Mmm...?-
- E’ tardi...-
- Che ore sono?- chiese Taido con uno sbadiglio:
- Le 10 passate...- rispose un ragazzino poco più piccolo di Taido, quest’ultimo, sentendo l’ora, si alzò subito gridando:
- COSA ?!- afferò la radiosveglia che segnava le dieci e undici minuti. Taido a quel punto sveglissimo corse all’armadio e lo spalancò prendendo la sua tuta preferita blu, un paio di jeans e un giacchettino rosso senza maniche ma pieno di tasche e si vestì in fretta e furia, stava scendendo quando il fratellino gli ricordò urlando del cappello e dello zaino:
- Grazie Faiko – ringraziò velocemente e scappò via salutando appena sua madre che gli urlò dietro:
- Ricordati che devi andare nella sala di destra che hanno trasferito l’attrezzatura – e aggiunse con un sorriso - e poi là ci sarà una sorpresa! -
- D’accordo – disse Taido.
Erano passati 10 anni dall’esplosione e ormai era tempo che Taido prendesse il suo primo pokèmon così corse su per la collina dove si trovava il laboratorio del professor Land esperto nell’evoluzione e nel combattimento dei pokèmon “Chissà che sorpresa sarà” intanto pensava il nostro eroe e rimuginando tra sé arrivò al laboratorio: una grande costruzione bianca con il tetto di vetro con tre porte sulla facciata e sul retro un rifugio per i pokèmon feriti o abbandonati.
Taido sentì l’eccitazione ingigantirsi appena toccò la maniglia della porta di destra e entrando dovette chiudere gli occhi per la luce che entrava dal tetto che non aveva barriere. Notò subito la macchina per guarire i pokèmon sulla parete di sinistra e in fondo alla stanza vi trovavano posto uno schermo gigante e una sfilza di computer, sulla destra c’erano invece ben 11 teche di vetro con dietro ad alcune ombre che si muovevano:
- Oh, ben arrivato Taido – gli diede il benvenuto il professore – vedo che hai già notato le teche dei pokèmon – aggiunse e così dicendo premette un’ interruttore che accese le luci nelle vetrinette e Taido li vide: all’interno vi erano dei magnifici pokèmon !
Lesse i nomi: Bulbasaur era già stato preso, come Chikorita, Squirtle, Totodile e Mudkip, rimanevano Treecko, i pokèmon di fuoco più Pikachu, anche Eevee era già stato preso:
- Credo che prenderò questo... Charmander ! – disse Taido leggendo il nome sotto la bacheca
- Molto bene – disse Land – tiene questa pokè ball per tenerlo –
- Grazie mille – non riuscì a finire che Faiko entrò di corsa nella sala scivolando, ruzzolando, cadendo e arrivando strisciando la faccia in una maniera alquanto ridicola:
- Che ci fai qua, Faiko ? –
- Mamma ha detto che posso venire con te se il professore mi da un pokèmon – disse rialzandosi
- N... – tentò Taido ma il professore fu più veloce
- Ma certo Faiko ! Scegli quello che vuoi...
- Grazie, quindi scelgo questo – disse prontamente indicando il pokèmon d’erba Treecko.
- Eccoti la pokè ball
- Grazie ma credo che lo terrò fuori così da poter vedere come sta – disse il ragazzino. Per Taido però quello era l’inizio della fine.


Capitolo 3

Il primo scontro



- Non sai quanto sia felice di accompagnarti fratellone – esclamava intanto Faiko
- Non ti immagini io – rispondeva senza alcuna allegria il ragazzo. Stavano attraversando la piazza centrale di Dankan quando sentirono due tipi grandi e grossi ridere tenedo una pokè ball in mano davanti a... Dhai !
I due fratelli vedendo il loro amico in difficoltà lo raggiunsero e Dhai, un ragazzo occhialuto con i pantaloni sempre gialli, spiegò loro:
- Questi maleducati mi hanno preso il pokèmon e non me lo vogliono ridare
- Ah è così – disse Faiko e per quanto Taido lo trattenesse dal lanciarsi sui due bulli non riuscì a tappargli la bocca:
- Ehi voi grassoni!
- Come ci hai chiamato tappo? – chiese il primo – forse ho capito male ma ci hai offeso
- No, hai capito benissimo invece testa di latta
- Ah ok... allora c’è un solo modo per chiarire la discussione, vero Ben?
- Vero Jey, eheheh...
- E sarebbe? – chiese Taido ormai vicino al fratellino e ben a conoscenza della risposta
- Una lotta pokèmon – rispose il ragazzo di nome Jey con semplicità – due contro due s’intende –
- Siamo pronti! – disse Faiko e subito aggiunse – Vai Treecko !
- Charmander vieni fuori, dai! – esclamò Taido ormai pieno di energia combattiva
- Rattata a me! – disse Ben
- Vai Eevee – esclamò per ultimo Jey
- Ehi, ma è il mio pokèmon! – esclamò Dhai – non vale
- E allora? – domandò Jey – Non me ne importa assolutamente niente ehehe...
- Dai Treecko attacca con Botta! – ordinò intanto Faiko
- Charmander stordiscilo con Colpocoda ! – rincarò Taido
- Rattata evitali! – disse Ben e Rattata evitò Treecko con un salto ma non riuscì a evitare la coda di Charmander che lo colpì in piena faccia facendolo svenire
- Bravo Charmander – ma non riuscì a finire che Eevee avversario lo gettò a terra Charmander
- Eevee sei stato molto bravo con il tuo Azione
- Mai distrarsi: Treecko usa Botta – Eevee andò a terra dopo la spallata di Treecko ma si rialzò quasi subito per ripartire con un altro Azione che Treecko schivò facilmente... Charmander si era intanto ripreso come Rattata che tornò sul campo di battaglia dove nel frattempo era stato delimitato da una cerchia di curiosi
- Charmander usa Graffio su Rattata – Rattata a terra
- Eevee usa Azione su Charmander... Eevee, dove sei?
- L’ha colpita il Treecko con Botta ed è volata sul tendone del negozio – sghignazzò Faiko.
Né Eevee né Rattata ce la facevano più a combattere e i due dovettero ritirarsi dalla lotta
- Maledizione, questo è un pokèmon inutile – sentenziò Jey ritirando nella pokè ball Eevee – tienitelo pure tanto non mi serve più a niente – e così dicendo rese la pokè ball a Dhai e se ne andarono
- Grazie, grazie ancora – ringraziò Dhai
- Ma figurati, oltretutto ci è servito per allenamento – precisò Faiko sempre col sorriso sulle labbra per il semplice fatto che il suo Treecko si era dimostrato il più forte durante il duello non cadendo neanche una volta
- Comunque grazie
- Ma figurati, servono a questo gli amici o no? – e su questa frase partì per il suo viaggio passando prima a salutare la madre e a prendere altre scorte e altri soldi.
Intanto dal Bar Jinx un tipo con un vestito impermeabile come quello degli agenti segreti aveva osservato il duello molto attentamente e alla fine aveva sentenziato:
- Quei due ragazzi hanno talento... molto anche... devo tenerli d’occhio – e così finì il suo Lemonsucco e partì all’inseguimento dei due fratelli.
Chi sarà costui? Un nuovo avversario? Un tranquillo giornalista alla ricerca di talenti? Quante domande e non tutte avranno risposta, o almeno, non subito.


Capitolo 4

La Collina Volante


Era passato appena un giorno dall’inizio del viaggio e Faiko non smetteva di raccontare la sua grande battaglia ingrandendola ogni volta. Per quanto gli volesse bene, Taido, non riusciva sopportarlo nemmeno per cinque minuti, sembrava invece che per Dana, una ragazzina vicina dei fratelli e cotta di Faiko anche se lui sembrava non accorgersene, ogni sua parola fosse oro puro e non ne perdeva neppure una sillaba e siccome voleva stare vicino al suo amore aveva insistito nel accompagnarli. All’inizio Taido pensava che ormai invitare tutta Dankan era nulla siccome anche Dhai si era offerto di accompagnarli e Faiko, con la sua solita lingua lunga, aveva accettato il loro amico nella squadra, ma Dhai non parlava quasi mai e Faiko teneva occupata Dana con i suoi discorsi quindi ormai la considerava anche un ottima idea:
- Taido, sai dirmi qual è l’evoluzione di Onix?
- Ehm... – fece Taido preso alla sprovvista dalla domanda di Dhai
- Ma è facile: Steelix
- Giusto... – ogni tanto Dhai se ne usciva con quelle domande per preparare Taido alla celeberrima Lega Pokèmon, inoltre la Lega della regione Brennah era diversa da quella delle altre regioni: gli Incredibili Cinque o IC erano scelti ogni cinque anni da campioni delle altre regioni quindi era molto più difficile diventare campione di Brennah.
Erano arrivati in cima alla collina Dankan che prendeva il nome dalla città sottostante, soprannominata Volante per il tipo di pokèmon che vi abitava, stavano cominciando la discesa quando uno Spearow passò davanti a loro picchiando un povero e terrorizzato Hoothoot che scappava ma Sperow era più veloce e infieriva. La cosa strana era vedere Hoothoot di giorno, stavano per soccorerlo quando con un grido assordante un Noctowl sferrò un Attacco d’Ala devastante a Sperow che si ritirò. I quattro fissavano la scena allibiti e quando Noctowl li vide pensò che loro erano i colpevoli e li attaccò:
- Vai Charmander!
- Eevee vieni!
- Su Treecko!
I tre pokèmon vennero subito fuori dalle pokè ball e il combattimento iniziò.


Capitolo 5

Il Team Giga



Noctowl dimostrò subito la sua forza spazzando i Pokèmon a terra con un’impressionante Raffica :
- Charmander ! – chiamò Taido e il pokèmon si rialzò prontamente – fagli vedere il tuo Colpocoda, vai! – il danno sarebbe stato elevato ma Noctowl si alzò in volo evitando l’attacco :
- Treecko, colpiscilo con Botta ! – Treecko saltò per colpire Noctowl ma quest’ultimo ritornò a terra per colpire con Beccata il povero Eevee che si preparava a usare Azione per ordine di Dhai :
- Non ce la faremo: è troppo avvantaggiato se attacchiamo separatamente – constatò Dhai accarezzando Eevee – proviamo a colpirlo tutti insieme
- OK ! – risposero in coro i fratelli e sempre insieme ordinarono ai rispettivi pokèmon di usare Graffio e Botta e Azione: Noctowl evitò Treecko e Eevee ma non fu abbastanza veloce da evitare Charmander che lo colpì con Graffio al fianco.
L’attacco si ripetè e stavolta fu Treecko nel riuscire a dare una potente Botta sulla testa di Noctowl che barcollò e... venne catturato da una pokè ball !
- L’hai lanciata tu? – chiese Taido a Faiko e poi a Dhai ma entrambi negarono.
Si sentì un fruscio. Un altro. I quattro amici stavano in guardia, ormai avevano capito da dove era venuta la pokè ball.
Due uomini vestiti di bianco tranne per una minuscola G all’altezza dell’ombelico stavano avvicinandosi alla pokè ball e il più basso la prese :
- Un ottimo Pokèmon... - constatò, il compagno si limitò ad annuire – senza questi preziosi allenatori non ce l’avremmo fatta noi, vero ? – continuò a stento dal gran ridere, intanto Faiko era, come al solito, trattenuto da Taido ma riuscì ad inveire contro i due:
- Quello è il nostro Pokèmon, ladri!
- Vostro? Veramente era ancora selvatico quando l’abbiamo preso – disse con una voce profonda ma roca quello più alto. Adesso era Faiko a tenere a stento Taido :
- D’accordo se la pensate così, vi sfido!
- Solo tu? – chiese ridendo il più basso
- No, anch’ io – disse Dhai
- Non dovete conoscerci, altrimenti ci ripensereste a sfidare noi due
- Lo so chi siete, quei ladri del Team Giga! – disse, nel bel mezzo dello stupore fra i tre, Dana – siete dei ladri! Ho sentito parlare di voi al TGB (Tele Giornale Brennah) e rivendete i Pokèmon rubati solo dopo aver dimostrato la loro bravura al capo facendoli rapinare case o persone
- Ma brava la nostra saputella...
- Ma noi siamo i migliori della zona, io mi chiamo Bonnie e questo spilungone (indicando quello alto) è Zimmer
- Basta chiacchere : lottiamo
- Subito: vieni Cascoon – disse Bonnie
- Esci Silcoon – chiamò Zimmer
- Vai Charmander! –
- Eevee, forza! –


Capitolo 6

La capacità del Team Giga



La superiorità di Dhai e Taido era schiacciante ma i pokèmon avversari resistevano sempre con un Rafforzatore, Eevee cominciava ad essere stanco e ogni attacco che faceva era sempre più debole, diversamente Charmander sembrava che l’entusiasmo del suo allenatore gli avesse donato un’ enorme quantità di energia e attaccava sempre con più forza.
Eevee cedette dalla stanchezza e Dhai intuì il perché della loro forza:
- Adesso è chiaro... utilizzano i loro pokèmon come fossero dei “sacchi per la boxe” ovvero li fanno colpire finchè l’avversario non ne può più
- Quindi l’unico modo è colpirli finchè non sono loro a cedere... – rimandò Taido e il suo pokèmon continuava a lanciare un attacco Graffio o un Colpocoda: sembrava non conoscesse la stanchezza!
- Mi sono stancato – sentenziò ad un tratto Zimmer – che dici? La facciamo?
- Ma sì dai, faremo vedere a questi mocciosi la nostra vera forza - sghignazzò Bonnie e dicendo questo prese dalla cintura una sorta di schermo, lo prese anche Zimmer... da quesi strani oggetti venne fuori un cavo che s’incollò al corpo del pokèmon, e su questi mini-schermi apparvero i dati di quest’ultimi... intanto Taido e la squadra li guardava con curiosità sempre più crescente.
Dopo pochi secondi i due pokèmon coleottero si avvicinarono quasi attratti da due magneti e quando si toccarono un luce inondò la piana da dove si trovavano. Quando la luce si disperse anziché i due Cascoon e Silcoon vi era uno strano pokèmon con il corpo rosa chiaro dalla forma di bozzolo con un occhio giallo e l’altro rosso, due gambine lo tenevano sollevato appena di cinque o sei centimetri da terra, di quella lunghezza erano anche due piccole braccia verdi che partivano dai lati del nuovo e strano pokèmon:
- Vi presento Siscoon – annunciò con orgoglio Zimmer. Stupore generale dei nostri amici, Bonnie però continuò:
- Questo è il nostro pokèmon, certamente vi chiederete come abbiamo fatto a mandarlo in campo eheheh...
- Semplicemente abbiamo unito i nostri due pokèmon in uno solo grazie a questa prodigiosa macchina – spiegò Zimmer mostrando lo schermo:
- Ma certo! – esclamò Dhai – Incredibile: avete fatto una fusione di pokèmon come fece il capo degli scienziati a Ballack e per di più avete il Fusionatore Portatile! La vostra scienza è incredibile...
- Cosa sarebbe una fusione di pokèmon? E com’è che non ho mai sentito di questo avvenimento a Ballack? – chiese Faiko
- La fusione l’hanno già spiegata loro ovvero due pokèmon che si uniscono in uno solo grazie ad una macchina e quella storia era solo una leggenda metropolitana –
- Esatto, ma la verità è che questo marchingegno lo abbiamo inventato noi del Team Giga e ora... continuiamo: Megapugno Siscoon!
- Charmander attento! – ma il pokèmon non riuscì ad evitare il potentissimo colpo che lo spedì a terra:
- Accidenti... è davvero fortissimo quel pokèmon... - dovette ammettere Taido.
Il suo pokèmon era davvero nei guai.


Capitolo 7

Resisti Charmander



- Maledizione! – esclamò il tipo con l’impermeabile (ve lo ricordate no?) – Li ho per... aspetta, queste orme sono di quattro ragazzi: forse sono passati di qua...-

- Charmander attento! – avvertì Taido ma la velocità di quel Velenospina era impressionante e, per quanti sforzi facesse, il povero Charmander sembrava segnato:
- Attento, potrebbe fargli la bua – sbeffeggiò Bonnie e così dicendo Siscoon usò un potentissimo Corposcontro ma Charmander era pronto e si era posizionato esattamente davanti ad una roccia così, schivandolo, Siscoon ci andò a sbattere, ferendosi. Siscoon era intontito e Taido disse prontamente:
- Graffio, Charmander! – Charmander usò quanta forza poteva ma non riuscì a fare altro se non rimanere attaccato al molle corpo di Siscoon che si era ripreso dalla botta:
- Pugnorapido Siscoon!!! – una valanga di pugni si abbattè sul ormai indifeso Charmander.

- Sento i rumori di una lotta... mi sto avvicinando – disse il tipo con l’impermeabile.

Charmander non avrebbe resistito ancora molto. Dhai però si ribellò:
- Quelle mosse sono di tipo Lotta, non può usarle!
- Scommettiamo? – sbeffeggiò Bonnie – Movimento Sismico! Megapugno! Sottomissione! Calcinvolo! – Siscoon obbedì senza problemi a tutte le mosse – il nostro pokèmon adesso è di due tipi: Coleottero e Lotta! – disse ridendo Zimmer.
Taido stava per ritirare Charmander dalla lotta ma questi schivò la pokè ball emettendo un verso stanco ma deciso:
- Charmander... non posso... non posso farti combattere: sei ferito e stanchissimo...
- Guardate quel frignone, alla prima difficoltà si arrende, corri da mamma ora? – offese Bonnie con una terribile voce da bambino in falsetto.

Intanto il tipo con l’impermeabile si era arrampicato su un albero e si gustava il combattimento “Chissà cosa s’inventa ora quel ragazzo” pensava.
Nel frattempo Charmander cercava di scollarsi dal corpo di Siscoon, ci riuscì ma ruzzolò per terra e l’avversario usò la mossa Fossa con una velocità invidiabile colpendolo allo stomaco. Il combattimento era segnato quando a Taido venne un’idea:
- Charmander – chiamò – ruota intorno a te stesso sempre più veloce! – dapprima il pokèmon non intese ciò che il suo allenatore voleva fargli fare ma una volta iniziato intese l’utilità della tecnica: usando la fiamma della coda avrebbe fatto fuoco e fiamme senza bisogno di usare le tecniche che non sapeva ancora usare come Braciere e Turbofuoco!
I due Giga rimasero interdetti quando il loro pokèmon si accasciò a terra colpito da una valanga di fiamme rotanti:
- Ma come ha fatto? – si chiesero sbalorditi.
- Urrà! – giorono Faiko e Dana mentre Dhai era intento in una ricerca sui suoi libri:
- Trovato! Questa tecnica si chiama Ruotafuoco e sono molto pochi i pokèmon in grado di usarla
- Lo sapeva che il mio Charmander era speciale – sorrise Taido accarezzando la pokèball in cui lo aveva ritirato.
“Ecco un altro esempio del gran potenziale di quel pokèmon” pensò il tipo con l’impermeabile.


Capitolo 8

La prima cattura di Faiko



Stavano cenando e festeggiando la loro vittoria sui Giga quando Taido incredulo di se stesso disse:
- Incredibile, ho iniziato questo viaggio da appena due giorni e ho già messo il mio pokèmon a delle difficilissime prove!
- Devo ammettere che l’idea del Ruotafuoco non era mica male – concesse Faiko al fratello. Charmander stava giocando con Treecko e Eevee, tutti e tre fuori dalla pokè ball per ristoro, quando partì a razzo per inseguire Treecko lasciandosi dietro un sottile striscia arancione e solo Dana, che guardava ammirata i pokèmon, se ne accorse e, quando avvertì gli altri, Taido dapprima non ci credette ma quando vide coi suoi occhi la scena rimase sbigottito. Fu Dhai a chiarire la questione:
- E’ un Attacco Rapido !
- E sarebbe? – chiese Taido
- Un colpo inferto con estrema velocità –
- Il mio Treecko sa già farlo – si vantò Faiko
- Ah sì? Fammi vedere
- Treecko facci vedere il tuo colpo veloce o come si chiama – Treecko si mosse così velocemente che creò delle copie di se stesso che confusero il povero Eevee, Taido e Dhai risero nel vedere la faccia di Faiko quando gli dissero che quello era un Doppioteam e non un Attacco Rapido e che il primo era completamente inutile:
- Lo vedremo – ringhiò Faiko
- Dai non te la prendere – si scusò il fratello ma appena finì la frase Faiko scappò via urlando:
- Ho visto un pokèmon ! – gli altri prima di capire rimasero fermi 5 secondi buoni ma subito dopo si lanciarono all’inseguimento, quando raggiunsero Faiko, questi stava già combattendo contro un agguerrito Pichu e per quanto quest’ ultimo attaccasse non riusciva a colpire l’agile Treecko ma quest’ultimo non riusciva a attaccare impegnato com’era a schivare i colpi. A Faiko gli venne in mente la mossa “inutile” e la usò:
- Treecko usa Doppioteam – ecco un Treecko, tre, sei Treecko, dodici e che si muovevano all’unisono tutti e dodici usarono Botta su Pichu ma solo quello vero lo colpì sbattendolo a terra:
- Vai pokè ball – la sfera venne lanciata e si fermò pochi centimetri dal Pichu esausto che venne catturato senza difficoltà dal giovane allenatore:
- Sì! Catturato – gioì Faiko – però io non lo voglio... ecco cosa farò – disse più a se stesso che agli altri, si voltò e si diresse verso Dana che rimase pietrificata quando Faiko le porse la pokè ball :
- Tieni – le disse Faiko e dal bianco spettrale Dana passò a un rosso paragonabile alla fiamma sulla coda di Charmander:
- Che c’è? Stai male?
- No... no... anzi... sto benissimo... – parlava a scatti – grazie... – prese la pokè ball e scappò via. Era tornata all’accampamento e dormiva, o così sembrava, con la pokè ball stretta tra le braccia.
- Meno male che come attacco era inutile – rinfacciò Faiko ai due ragazzi
- Colpito e affondato – disse Taido alzando le braccia in segno di resa.


Capitolo 9

L’Allenatore di Vitelni



La Collina Volante era ormai lontana e un estesa pianura fino a dove potesse vedere l’occhio si srotolava dinanzi a loro, un piccolo sentiero tracciava una linea ondeggiante tra l’erba alta un metro:
- Questo è il Safari di Vita – disse Dana – ci stiamo avvicinando a Vitelni e alla Gran Terra – spiegò prendendo una cartina dalla borsa. Sembrava un foglio solcato da tratti sinuosi e la steppa non aveva fine, i pokèmon si lanciavano di tanto in tanto in corse rapide e veloci oppure in brevi lotte, i rari alberi erano sede di famiglie di Monkey mentre in alcuni buchi sul terreno riposavano Rattata e Zigzagoon. Era un paradiso inaccessibile per il forte caldo che ingialliva ogni cosa e se si aveva l’occhio veloce si poteva scorgere in lontananza la furia dei Tauros che si battevano o si sfogavano, i Raticate tendevano agguati ai poveri Sentret che cantilenavano in armonia col vento mentre i Furret combattevano contro i Linoone per il territorio, si sentivano anche i rumori di un allenamento di Machoke o Machop insieme allo scontro di un Hitmonlee e un Hitmonchan... non era certo raro venire sorpresi da un Hitmontop o un Tyrogue che li attaccavano ma i nostri compagni non erano in cerca di pokèmon bensì di un posto dove mettere la “base” come la definiva Faiko.
- Sono stanco – sbuffò il fratello di Taido
- Resisti – gli rispondeva Taido impaziente
- Ma perché non ci fermiamo? –
- Perché con questo caldo non riusciremmo ad rialzarci quindi proseguiamo nella speranza di trovare dell’ombra – spiegò stancamente Taido – e risparmia il fiato... –
Dahi e Dana ormai barcollavano e l’unico che sembrava sveglio in quell’aria assopita era l’uomo che nonostante il caldo portava l’impermeabile che li seguiva pancia a terra. Faiko era stanco ma si sforzava di camminare esattamente come il fratello maggiore, quando Taido guardò l’orizzonte vide solo la solita piana ma c’era qualcosa di diverso stavolta, guardò meglio e vide un ragazzo all’incirca della sua età che camminava spedito verso di loro, portava un cappello da safari e aveva la pelle molto abbronzata, vestito leggero portava delle pokè ball alla cintura e gli fece un cenno di saluto gridando:
- Salve, serve aiuto? – Taido ci mise un po’ a capire ciò che il quel ragazzo, ancora lontano per cui non lo vedeva in faccia molto bene, gli diceva ma riuscì a rispondere:
- Sì, ci servirebbe sapere qual è la direzione per la città più vicina – e si chiese come facesse quel ragazzo a stare così vigile con quel caldo. Il ragazzo ormai li aveva raggiunti:
- Non siete di queste parti eh? – chiese con un sorriso
- Siamo di Dankan – rispose Faiko – siamo allenatori di pokèmon
- Piuttosto inesperti – scherzò il ragazzo
- Perché? – chiese Dahi
- Perché Vitelni è di là ovvero dalla parte opposta al quale stavate andando, per di lì c’è solo la Gran Terra – disse indicando la loro direzione – e nelle vostre condizioni sconsiglio vivamente di andarci –
- Come ti chiami? –
- Te lo dico dopo per ora mi limito ad aiutarvi – e passò una borraccia a Dana che si teneva miracolosamente in piedi – sono anch’io un allenatore, una volta riposati che ne dite di una sfida? –
- Accetto volentieri – rispose Taido con rinnovato entusiasmo. L’allenatore lanciò una pokè ball e ne uscì un Meditite:
- Vai a casa e dai a mamma questo – consegnò un biglietto al pokèmon che partì levitando a mezz’aria con la busta in una mano.
- Mia madre è una ranger, ci verrà a prendere –
- Se non sbaglio i ranger sono coloro che proteggono il Safari giusto? – chiese Dahi e l’allenatore annuì. Dopo pochi minuti si sentì un debolissimo rumore in lontananza:
- Già qui? – chiese Faiko sorpreso
- No, ma nella prateria non essendoci ostacoli per il suono, esso si propaga più velocemente –
- Ah ecco – fece Faiko sorpreso. Dovettero aspettare però venti minuti buoni prima di riuscire a vedere la jeep che si stava avvicinando e quando si fu fermata Meditite scese dall’auto e tornò dal suo allenatore seguito da una signora alta, abbronzata con capelli lunghi fino alle scapole chiarissimi che facevano contrasto con la pelle scura del corpo:
- Marcus, eccoti
- Ciao mamma, cercando pokèmon ho trovato questi allenatori in difficoltà ma non ho abbastanza acqua per tutti
- Lo so, ho letto la lettera, salite, vi porto in città e resterete a dormire alla Centrale
I ragazzi obbedirono ma appena saliti la radio ricevette un segnale:
- Attenzione... Ta... Tauros inferociti si stanno... stanno... dirigendo verso la città... direzione sud... intervento immediato!!!
- Scusate, ma c’è una piccola deviazione – disse la donna sterzando.
Quando arrivarono sul luogo c’erano già una ventina di jeep uguali, i ranger posti ad arco e una nube all’orizzonte che s’ingrandiva sempre più:
- Blocco pokèmon – gridò quello che stava al centro dell’arco e una trentina di pokè ball verdi vennero lanciate e dei Machoke e un Machamp si disposero a arco esattamente come i ranger con il Machamp al centro di questo secondo arco. Il polverone si ingrandiva e ormai si distinguevano i vari pokèmon della mandria in corsa, cercando di trovare le parole Faiko chiese spaventato:
- Oltre a questa difesa, cosa c’è che blocca il tragitto? –
- Nel caso sfondassero i pokèmon, gli uomini e i fuoristrada – spiegò Marcus al posto della madre – ci sono barriere create dai Mr. Mime nel terzo arco a qualche decina di metri da noi che devieranno la mandria –
- E se spezzassero anche quella barriera? – chiese Taido
- Allora dovremmo ricostruire Vitelni – disse alzando le spalle ma, notando le facce terrorizzate della compagnia, si affrettò ad aggiungere – è successo solo una volta però -.
I Tauros impazziti erano ormai prossimi allo scontro. Erano a quindici metri. Dieci metri. Cinque metri... un botto assordante li riportò indietro da quello stato di silenzio in qui vedevano solo i pokèmon. I Machoke spostavano i Tauros con uno sforzo incredibile ma ciò che stupiva, se si guardava bene al centro dell’arco, era il lavoro del Machamp: spostava o lanciava i Tauros vicini nelle due ali dell’arco con una rapidità eccezionale, usava le quattro braccia come se ne avesse otto se non di più! I Tauros erano tanti ma piano piano vennero dispersi dai lottatori. Faiko era ancora sotto shock:
- E’ stato... incredibile! – disse e Dana, con gli occhi sbarrati, annuì con fervore.

L’uomo con l’impermeabile aveva perso le tracce di Taido e stava seguendo i segni del fuoristrada che i molti pokèmon stavano rapidamente coprendo e accelerò il passo “non mi ricordavo il safari così caldo” pensava. Si tolse il cappello che portava e riportò alla luce dei capelli neri ben curati leggermente striati di grigio: doveva avere circa cinquanta anni. Gli occhi sbatterono più volte all’improvvisa luce del sole ed erano neri come i capelli. Senza smettere di camminare prese dalla borsa una mappa identica a quella di Dana e deviò accorgendosi di stare andando nella direzione sbagliata, non guardava dove metteva i piedi e si scontrò con un povero Mareep che, spaventato, lanciò una scarica elettrica che drizzò i capelli all’uomo misterioso. Dopo essersi letteralmente ripreso dallo shock corse via verso Vitelni che appariva molto più vicino di quel che era realmente. Dopo essere scampato a una mandria terrorizzata di Tauros che veniva da Est, raggiunse Vitelni e prese posto in un hotel al centro della città.
Dopo essersi sistemato in camera, si sedette davanti alla finestra e aspettò parecchio e, quando sentiva la stanchezza arrivare li vide: tutti e quattro i ragazzi in una jeep insieme a una donna e un giovane, probabilmente il figlio. Erano seguiti da molte altre jeep che, come intuì, appartenevano al corpo dei ranger del safari.
Dall’altra parte della strada i ragazzi nel frattempo stavano scendendo dal fuoristrada:
- Wow...
- Mi hai tolto le parole di bocca fratellino – convenne Taido scendendo dalla macchina. Dana e Dhai nel frattempo stavano guardando la strada principale di Vitelni, un posto assolato, senza strade asfaltate ma di terra battuta, gli edifici erano tutti molto squadrati e tutti bianchissimi, gli unici interni con grandi vetrate erano la sede dei ranger, un hotel al centro della strada principale e un edificio in fondo alla strada principale.
- Dove staremo? – chiese Dhai a Marcus
- Se mamma è d’accordo ci sono degli alloggi su al terzo piano della nostra sede... inoltre posso portarvi in giro per la prateria così non vi perderete quando ve ne andrete – rispose l’altro sorridendo
- Ottima idea – disse la madre – dovrebbero esserci giusto quattro o cinque posti letto liberi – e condusse i giovani all’interno del luminoso e spazioso nonché moderno e movimentato quartier generale dei ranger del safari. Ovunque vagasse lo sguardo si vedevano ranger in tuta mimetica con delle pokèball molto strane legate alla cintura:
- Che pokè ball sono quelle? – chiese Dhai curioso indicando le pokè ball stranamente colorate, la madre di Marcus era stata chiamata in un ufficio prima di poter rispondere per cui toccò al figlio a far da Cicerone
- Sono Safari Ball X -
- Perché la “X”? – chiese Faiko affiancandosi a Marcus
- Perché le abbiamo modificate in mondo che se un ranger le usa su un Pokemon selvatico, si calmerà ma il ranger non avrà alcun diritto sul Pokemon preso che tornerà libero appena rilasciato , almeno nessun ranger prende pokèmon della savana mentre è in servizio – spiegò il ragazzo. Raggiunsero l’ascensore e un Mr. Mime ne uscì tenendo una pila di fogli alti quanto lui, dopo che fu uscito barcollando i cinque giovani entrarono nell’ampio ascensore e salirono al terzo piano:
- Ti avevo detto di non sforzare Machamp per un periodo non inferiore a due settimane, devo ricordarti che ha subito un’operazione pochi giorni fa? – diceva qualcuno
- Lo so, lo so, ma lui voleva fare un po’ di movimento – rispose un’altra voce
- MACHAAAAAMP – Taido capì che venivano da una stanza sulla destra e sulla porta c’era una croce rossa: l’infermeria.
- Venite – incitò Marcus – le stanze sono in fondo al corridoio -
 
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